La Community Health Systems, che opera 206 ospedali attraverso gli Usa, ha annunciato che gli hacker hanno avuto accesso nei loro computer rubando i dati di 4,5 milioni di pazienti, riferisce Cnn . I pirati hanno rubato nomi, numeri di previdenza sociale, indirizzi, compleanni e numeri di telefono. Chi ha ricevuto un trattamento dal network di proprietà dell’ospedale - o è stato riferito da un medico fuori dalla struttura - ne è colpito. La violazione dei dati mette le persone ad alto rischio di frode di identità.  

Il furto dei dati permetterà ai criminali di aprire conti correnti e avere accesso alle carte di credito a loro nome, e contrarre prestiti. La Community Health Systems (CHS) ha assunto propri esperti di sicurezza informatica per avere un consulto; pare che gli hacker abbiano operato dalla Cina usando un malware sofisticato e di alta qualità per lanciare gli attacchi tra aprile e giugno di quest’anno. 

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Puntare su un’analisi multidisciplinare e dettagliata delle caratteristiche, dei punti di forza e delle criticità dei Sistemi informativi sanitari, il cui sviluppo e la cui organizzazione hanno avuto un forte impulso a seguito dell’affermarsi dei processi di rinnovamento del sistema sanitario nazionale, e al contempo promuovere un’occasione di confronto utile agli addetti ai lavori. Nasce da queste esigenze il workshop “Dalla fornitura al design thinking dei sistemi informativi in sanità” organizzato da Apihm (Associazione privacy and information healthcare manager) e dal master in management delle aziende sanitarie presso l’università degli studi di Pisa il 20 febbraio.

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Il mondo è sempre più connesso e noi sempre più abituati a effettuare transazioni online, ma permane il grande problema della sicurezza dei dati relativi all’identità degli utenti. E' una questione essenziale perché esiste una correlazione diretta tra maggiore sicurezza dei dati e incremento del business delle aziende e fiducia da parte dei clienti. Affinché questi ultimi siano disposti a condividere le proprie informazioni personali, infatti, è necessario garantire loro la massima tutela della privacy. 

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Il rispetto della privacy e e della  sicurezza dei pazienti, in un quadro legale chiaro e una maggior certezza del taglio dei costi per la sanità, sono glii elementi chiave necessari per lo sviluppo e la diffusione delle 'app' sanitarie in Europa, secondo quanto emerge dai risultati della consultazione pubblica condotta dalla Commissione Ue e pubblicata oggi. In base alle risposte di circa 200 partecipanti alla consultazione sulle applicazione sanitarie mobili ('mHealth'), la protezione dei dati personali emerge come preoccupazione principale. Si richiedono quindi misure che garantiscono la riservatezza dei dati e costruiscono la fiducia degli utenti, oltre a strumenti come la crittografia dei dati e il rafforzamento delle misure di protezione già esistenti.

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I Garanti della Privacy, riuniti nella rete internazionale del Global Privacy Enforcement Network, hanno di fatto chiesto alle piattaforme che vendono e propongono APP per smartphone e tablet di fornire agli utenti garanzie ben precise ai fini della salvaguardia di dati personali e privacy delle app. Nel dettaglio, i Garanti invitano i big del settore ad obbligare gli sviluppatori di informare gli utenti prima del download sugli eventuali dati personali raccolti e sul loro utilizzo.

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