Il Garante per la protezione dei dati personali, con provvedimento del 4 giugno scorso, ha approvato le nuove Linee guida sul dossier sanitario elettronico, strumento costituito presso un’unica struttura sanitaria che raccoglie informazioni sulla salute di un paziente al fine di documentarne la storia clinica presso quella singola struttura e offrirgli un migliore processo di cura.
Più tutele per i dati dei pazienti, più trasparenza e obbligo per le strutture sanitarie di comunicare immediatamente all'Autorità i cosiddetti data breach (violazioni o incidenti informatici, come attacchi, accessi abusivi, azioni di malware, perdita, furto). Il paziente avrà la possibilità di conoscere gli accessi eseguiti sul proprio dossier. Le nuove linee guida per il dossier sanitario elettronico deliberate dal Garante della Privacy sono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
Il Garante della Privacy ha aperto un fascicolo a carico diLombardia Informatica. La verifica è scattata a seguitodell’inchiesta del fattoquotidiano.it che ha svelato le falle nei protocolli e nelle misure di sicurezza utilizzati da Regione Lombardia per proteggere i dati sulla spesa farmaceutica di 10 milioni di cittadini lombardi. Un documento riservato, uscito dal perimetro della società pubblica, documentava come per almeno cinque anni (se non di più) il sevizio affidato in appalto a un fornitore esterno venisse svolto “in assenza dei requisiti minimi di sicurezza”. In cambio, e anche questo sarà oggetto di accertamento, il fornitore riceveva la bellezza di 600mila euro al mese, da dieci anni a questa parte.
Una banca dati nazionale del Dna, istituita al ministero dell’Interno, per raccogliere i profili genetici di tutti i condannati con un software organizzato su due livelli: il primo impiegato ai fini investigativi a livello nazionale, il secondo per le finalità di collaborazione internazionale di polizia. Con un ritardo di sei anni dalla legge 85/2009, che l’aveva previsto, il database è finalmente pronto al decollo, sull’onda dell’emergenza terrorismo. Il Consiglio dei ministri di oggi ha dato il via libera allo schema di regolamento attuativo dell’articolo 5 della legge, che disciplina le modalità di funzionamento e di organizzazione della banca dati.
“Il progresso e l’innovazione hanno profondamente modificato i nostri modi di vivere, di abitare il mondo, di organizzarlo”. Inizia così la relazione che Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, ha appena illustrato nella Sala della regina di palazzo Montecitorio.
Ed è una relazione della quale progresso e innovazione assieme alle nuove, complesse ed articolate questioni connesse al trattamento dei dati personali nel pianeta connesso, sono protagonisti indiscussi.