DONATELLA Sciuto, prorettore al Politecnico di Milano, è esperta di smart city e docente di Architettura dei calcolatori e sistemi operativi. "Non siamo ancora ai livelli di Parigi o Londra, ma Milano ha fatto passi da gigante negli ultimi anni", dice.  Ribadisce poi:"Bisogna sempre contemperare la privacy dei cittadini rispetto alla raccolta di informazioni. Da questo punto di vista si devono fare ancora dei passi avanti, capendo qual è il giusto confine tra i due fattori".

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Esami, patologie, ricette e medicine. Tutte le informazioni sulla nostra salute finiscono nei centri di calcolo delle Regioni che poi affidano la protezione dei dati sensibili (a peso d'oro) a ditte private. Un documento riservato di Lombardia Informatica rivela i rischi e le incognite di questo business. Dalla perizia emergono 56 "non conformità" agli obblighi di legge in materia di tutela dei dati. Il fornitore, che da dieci anni gestisce il servizio in solitaria, incassa però 600mila euro al mese.

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Ok dei ministri della Giustizia Ue, riuniti in Consiglio a Lussemburgo, all'approccio generale alla proposta della Commissione europea sul regolamento della protezione dei dati. Permette l'apertura dei negoziati col Parlamento, che prenderanno il via dal 23 giugno, per arrivare alla sua adozione. "Questo accordo rappresenta un grande passo avanti - dice il commissario alla Giustizia Vera Jurova - ci avvicina all'obiettivo finale della riforma sulla protezione dati già quest'anno".

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Nuova grana europea per Facebook. È di pochi minuti fa la notizia che il garante per la privacy del Belgio ha deciso di portare il social network davanti ai giudici. E addirittura la prima udienza è imminente: giovedì prossimo, 18 giugno, secondo una fonte vicina alla commissione belga citata dal Wall Street Journal. Una battaglia legale che potrebbe avere risvolti importantissimi e scatenare un effetto domino dato che altri paesi come Germania, Olanda, Francia e Spagna stanno seguendo da vicino l'evoluzione di questa faccenda.

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L’Unione europea spinge sulla privacy online dei cittadini. Oggi tutti e 28 gli stati membri firmano un documento contenente regole condivise nonostante i dubbi di alcune web company che temono una stretta sull’e-commerce. Il nuovo regolamento sarà – come spiega la commissaria Ue per la Giustizia, Věra Jourová - la chiave di volta per aprire il mercato unico digitale grazie alla creazione di un quadro paneuropeo per la gestione dei dati e alla “minaccia” di pesanti multe per chi non si adegua.

Per la commissaria Jourová l’eccessiva frammentazione delle regole per la gestione di dati personali è stata, fino ad oggi, una barriera per lo sviluppo delle attività transfrontaliere. Nel sono un esempio i reclami arrivati da cittadini per l’invadenza di Google Street View che hanno generato risposte assai diverse da parte dei regolatori nazionali tra il  2009 e il 2011.

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