Un’impiegata (già condannata penalmente) rischia di pagare 10 mila euro: raccontò di una paziente in cura per l’HIVdi Mario Bertoldi

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Repubblica, 21 ottobre 2014

Cosa succede quando veramente quando navighiamo in Rete? Quando clicchiamo "accetto" nelle interminabili schermate dei termini e condizioni di utilizzo di giganti della Rete come Google e Facebook? Chi raccoglie i nostri dati personali e come li usa? La terza puntata del viaggio nel cyberspazio, con Federico Rampini.

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Repubblica, 21 ottobre 2014

Uno studio simile a Truthy era stato finanziato dalla stessa Federal Communications Commission che ora vuole saperne di più sull'indagine della Nsf. Era dedicato all'analisi della diffusione delle notizie nelle redazioni statunitensi. Una volta reso noto all'opinione pubblica, l'ondata di proteste ne ha condotto alla chiusura (a cura di Simone Cosimi

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Gli scandali degli ultimi giorni relativi all’accesso abusivo a conti online di banche e alla diffusione di immagini caricate su piattaforme cloud ha riportato l’attenzione dell’opinione pubblica sui rischi derivanti dal c.d. cybercrime. Secondo una recente ricerca del Governo inglese infatti la metà dei propri cittadini è stata vittima di un cybercrime anche se solo un terzo di loro denuncia il reato.

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La gestione della Rete deve assicurare il rispetto del principio di trasparenza, la responsabilità delle decisioni, l’accessibilità alle informazioni pubbliche, la rappresentanza dei soggetti interessati. L’accesso ed il riutilizzo dei dati generati e detenuti dal settore pubblico debbono essere garantiti e potenziati. La costituzione di autorità nazionali e sovranazionali è indispensabile per garantire effettivamente il rispetto dei criteri indicati, anche attraverso una valutazione di conformità delle nuove norme ai principi di questa Dichiarazione

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