Enormi stanzoni privi di privacy dove le persone vengono parcheggiate in lunghissime attese», denuncia Velia Chiericoni, biologa e nutrizionista che ha voluto così rendere pubblica l’esperienza che sta vivendo con un familiare ammalato.

«Mi sa che c’è qualcosa che non va», racconta Chiericoni che ha scritto anche al presidente della Regione, Enrico Rossi, per raccontare l’impatto avuto con il Versilia: «Arrivi all’ospedale costato a noi contribuenti un bel po' di soldi delle nostre tasse e dei nostri sudati soldi e cosa trovi: devi ricoverarti d’urgenza? Macché! Ti tengono due giorni in Pronto soccorso». In una condizione così rappresentata per l’esperienza appena vissuta: «Siamo nel 2015 si parla di privacy in ogni settore, esiste una legge specifica, esistono codici morali di dignità e di pudore universali, ma i malati vengono parcheggiati uno accanto all'altro indipendentemente da sesso, età e dal tipo di sofferenza». Tutti lì, «appiccicati l'uno accanto all'altro. La ragazza con un taglio al piede a fianco dell’ ottantenne nudo al quale viene messo un catetere vescicale e cambiato il pannolone pieno di escrementI».

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