L’esperienza immersiva di Internet conosciuta come metaverso eroderà la privacy degli utenti a meno che non vengano adottate misure significative per migliorare e regolamentare il modo in cui la tecnologia acquisisce e archivia i dati personali, sostiene un nuovo rapporto della New York University.
Il metaverso si basa sulle tecnologie di realtà estesa (XR), il termine generico che si riferisce alla realtà aumentata, alla realtà virtuale e alla realtà mista. Il rapporto dello Stern Center for Business and Human Rights della New York University avverte che, poiché la tecnologia non funziona senza raccogliere ed elaborare grandi quantità di dati personali e corporali, presenta un grave rischio per la privacy.
Secondo il rapporto, solo i dati corporei possono essere utilizzati per dedurre informazioni comportamentali e psicologiche sugli individui.
"L'hardware XR convenzionale è dotato di sensori che tracciano continuamente almeno tre tipi di dati dell'utente: movimenti della testa, movimenti degli occhi e mappe spaziali dell'ambiente fisico", afferma il rapporto.