I dati e le informazioni sono un asset strategico dell’azienda pubblica o privata, asset che è custodito per la sua maggior parte su supporto informatico. Nel caso delle aziende sanitarie i dati che queste detengono hanno un valore elevatissimo, vista la loro estrema sensibilità e numerosità; ogni dato di salute ha un valore di mercato che può essere pari fino a venti volte il valore di una carta di credito.
Tale patrimonio deve essere mantenuto integro e in grado di impedire l'alterazione diretta o indiretta delle informazioni, sia da parte di utenti non autorizzati, sia a causa di eventi accidentali e l'interesse per la sicurezza dei sistemi informatici è costantemente in crescita, proporzionalmente alla loro diffusione ed al loro ruolo occupato nella collettività.
Il Garante Privacy nell’ambito di Provvedimenti e Linee Guida di interesse del contesto sanitario ha introdotto obblighi specifici finalizzati a prevenire e gestire il rischio di violazione dei dati o “data breach”, intesa come “violazione della sicurezza che comporta anche accidentalmente la distruzione, la perdita, la modifica, la rivelazione non autorizzata o l'accesso ai dati personali trasmessi, memorizzati o comunque elaborati”.
Di cyber security, sicurezza informatica e protezione dei dati personali si parla però sempre più spesso e le statistiche disponibili evidenziano purtroppo che il mondo sanitario ha attirato in poco tempo l’attenzione del cyber crime e , a causa del valore dei propri asset e la mediamente minore protezione rispetto ad altri settori, è stato vittima di un numero di attacchi ben superiore ad altri contesti aziendali.
La perdita, la distruzione o la diffusione di dati personali, che può comportare un grave danno per gli interessati. Si pensi alle conseguenze di truffe informatiche, ai furti di identità, e soprattutto alle lesioni alla reputazione e riservatezza.
APIHM, alla luce di tali poco rassicuranti considerazioni, ha voluto organizzare il Seminario del 22 aprile 2016 dal titolo “Data Breach nel sistema sanitario, il rischio della violazione dei dati” per sensibilizzare ad una maggiore cultura della sicurezza e far capire i rischi, le conseguenze e i pericoli di una gestione e conservazione poco sicura del patrimonio informativo.
