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Il sistema informativo, inteso come “insieme delle informazioni utilizzate, prodotte e trasformate da un'azienda durante l'esecuzione dei processi aziendali, dalle modalità con cui esse sono gestite e dalle risorse sia umane sia tecnologiche coinvolte” è il cuore di ogni azienda, il deposito dei dati e il motore della sua efficienza. Ma quando l’azienda è deputata ad erogare prestazioni di cura, queste considerazioni sono ancora più importanti e il sistema informativo sanitario deve essere “pensato” e strutturato, nel rispetto dei requisiti di legge, con un vero e proprio sforzo di adeguamento all’organizzazione di riferimento.Tale impegno deve essere capace di modellare il sistema informativo non solo nella fase di acquisto, ma anche di impianto e mantenimento nel tempo, così da rendere sicure e protette le preziosissime informazioni che sono trattate in ambito sanitario. La giornata di studio di Pisa, attraverso un’analisi multidisciplinare e dettagliata delle caratteristiche, dei punti di forza e delle criticità dei sistemi informativi sanitari, vuole essere un’occasione di confronto utile a tutti gli attori di tale sistema e ai suoi stakeholder e offrire a questi spunti di riflessione sulla buona organizzazione sanitaria.

L'evento è segnalato anche nel portale di FORUM PA.

L’associazione senza finalità di lucro Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino in sinergia con l’associazione APIHM segnala alla vostra attenzione l'opportunità di promuovere, nel pieno rispetto della normativa privacy, il rilascio dei seguenti data set pubblici in modalità open data:

  • i dati sui servizi sanitari erogati (dati che consentono nelle esperienze anglosassoni ai cittadini di scegliere la struttura sanitaria più idonea) e loro diffusione sul territorio;
  • i dati sulla giustizia (tempistiche, orientamenti giurisprudenziali es. in materia di cause di diritto del lavoro, recupero crediti, diritto societario), dati utili non solo agli addetti ai lavori ma anche ai cittadini e imprese ad esempio per creare nuovi servizi;
  • i dati su formazione, istruzione e occupazione delle donne nell'ottica di inclusione (nel nostro paese il 50% delle donne non ha un lavoro.);
  • i dati sugli immobili delle stazioni ferroviarie dismesse e concesse in comodato gratuito alle associazioni: tali dati potrebbero essere riutilizzati per creare servizi e opportunità con ricadute sociali e occupazionali sulle comunità territoriali (es. creazione di spazi smart working; laboratori stampanti 3D);

Ci stiamo avviando a concludere un anno importante e denso di iniziative per APIHM: quattro convegni, il rinnovamento del sito e l’idea della newsletter, che speriamo siano state apprezzate. Non è poco per una Associazione come la nostra, la cui forza è rappresentata dall’entusiasmo e dalla passione dei soci e dei sostenitori. Abbiamo in programma molte altre iniziative per il 2015: seguici sul sito e sulla newsletter, non mancheremo di tenerti informato. Intanto, metti subito in agenda l’evento di febbraio ! 

Buon Natale e Buon 2015 a tutti !

Le strutture sanitarie non possono raccogliere in maniera sistematica e preventiva  informazioni sulle convinzioni religiose dei pazienti. Le strutture possono trattare queste informazioni solo se il malato richieda di usufruire dell'assistenza religiosa e spirituale o se ciò risulti indispensabile nello svolgimento dei servizi necroscopici per rispettare le volontà espresse in vita dal paziente. Tutto questo lo ha stabilito il Garante privacy con un provvedimento [doc. web n. 3624070] adottato a seguito di alcune segnalazioni. Esisteva infatti la prassi in  numerose strutture sanitarie di somministrare ai pazienti, al momento del ricovero, questionari volti ad acquisire informazioni relative anche al loro credo religioso è stata giudicata dal Garante non in linea con la regole dettate in materia fin dal 2005. 

Con nota del 6 agosto 2014 e successiva comunicazione integrativa del 12 settembre 2014, l'Università degli studi di Firenze ha formalizzato la richiesta ai sensi degli artt. 19, comma 2 e 39, comma 1, lett. a), del Codice al fine di ottenere l'autorizzazione a comunicare all'Azienda ospedaliero-universitaria Careggi (A.O.U.C.) informazioni di natura personale, in particolare le "anagrafiche complete del personale universitario che opera a qualsiasi titolo nelle strutture ricomprese nella azienda" ed altre informazioni del cui trattamento l'ateneo è titolare.