Il presidente del Garante per la protezione dei dati personali Antonello Soro, in una intervista rilasciata a "La Stampa", mette in guardia sul pericolo di non garantire la segretezza del parto. La madre che al momento del parto abbia deciso di non essere nominata va rispettata e tutelata dal trauma che potrebbe subire nel rivivere, a distanza di anni e su sollecitazione esterna, quella scelta non certo facile.Ciò che il legislatore deve però garantirle è la possibilità di rivedere, in piena autonomia, quella decisione. Mai come in questi casi sono indispensabili un'estrema riservatezza e accortezza nella comunicazione di dati così importanti, la cui rivelazione può comportare traumi anche irreparabili e rompere equilibri delicatissimi su cui non solo i singoli, ma anche le loro famiglie costruiscono la propria vita.
Un'indebita rivelazione di notizie del genere precluderebbe, oltretutto, quel rapporto – non giuridico ma "umano" – tra madre e figlio, che la revoca dell'anonimato dovrebbe poter consentire.
Contenuto completo dell'intervista